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Una pedalata indietro nel tempo: Castiglione Olona tra arte e natura

Percorrendo in Mountain Bike o Gravel Bike la pista ciclabile della Valle Olona, è possibile imbattersi in un inusuale borgo che ha «serbato intatto il suo aspetto originario: le viuzze fiancheggiate da case modeste che trasudano odore di vecchiezza, le porte orientale e occidentale che immettono al centro abitato, le mensole (…) i graffiti disseminati un po’ dovunque, fanno avvertito il forestiero di trovarsi in un luogo insolitamente antico», siamo a Castiglione Olona, un piccolo squarcio di mondo dal sapore quattrocentesco a due passi da Varese.

La ciclovia della Valle Olona

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Traccia GPX Ciclovia della Valle Olona da Komoot

L’odierna Ciclovia della Valle Olona, che secondo alcune indiscrezioni andrà ad allungarsi ulteriormente fino a Mendrisio, inizia a Castellanza (VA) e termina appunto a Castiglione Olona, in prossimità della Mazzuchelli Celluloide SPA, principale polo industriale castiglionese.

Questo bike trip, costituisce un itinerario ciclistico con fondo stradale regolare e adatto a tutti. Il nostro consiglio è di percorrerlo in Mountain Bike o Gravel Bike poiché sono presenti brevi tratti dal fondo stradale leggermente sconnesso.

Questa pedalata, ideale per una gita fuori porta all’insegna della sostenibilità, tra natura, arte e storia, presenta una pluralità di siti visitabili, come ad esempio i monasteri femminili di Cairate e Torba, ambedue di fondazione longobarda. Lungo questo itinerario fanno però capolino anche altre tipologie di edificio, che rendono il paesaggio e l’ecosistema circostante pericolosamente insalubri.

La Valle Olona era infatti, fino al secolo scorso, un importante polo produttivo, tuttavia dopo le numerose crisi dell’industria della fine del ‘900, molte fabbriche valligiane dovettero “chiudere i battenti”, rimanendo oggi suggestivi ma dannosi siti di “archeologia industriale” ancora in attesa di bonifica, prima su tutte la mastodontica Cartiera Vita & Mayer di Cairate, ai tempi tra i massimi produttori di carta a livello europeo.

LE FABBRICHE ABBANDONATE SONO EDIFICI PERICOLANTI: BEWARE, NON SI ENTRA A CURIOSARE! 🙂

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Cartiera Vita & Mayer Cairate

Il borgo

Arriviamo quindi alla meta del nostro bike-tour.

Le notizie storiche riguardanti le origini del borgo di Castiglione Olona sono piuttosto discordanti e frammentarie, ci sono svariate ipotesi riguardanti il nome e gli antichi insediamenti.

Le notizie documentarie più affidabili iniziano a emergere nella prima metà del ‘400, quando il Cardinale Branda Castiglioni, legato pontificio e discendente di una nobile famiglia castiglionese, inizia la sua opera di riammodernamento urbanistico e artistico del borgo, rispondente ai nuovi criteri costruttivi dell’epoca umanistica, si può dire che il Branda volesse costruire la sua “città ideale”, secondo i canoni derivanti dai modelli fiorentini di quell’epoca.

Veduta dall’alto della parte antica di Castiglione Olona

Il borgo sorge in un contesto valligiano e collinare, percorrendo infatti la ciclovia della Valle Olona, attraversando il ponte medievale sul fiume e salendo le pendici del colle, si passerà sotto la Porta di Ponente, dopo la quale ci si ritroverà immersi nella piazza principale dell’antico borgo, Piazza Garibaldi.

I principali luoghi d’interesse

Giunti in piazza Garibaldi quindi, magari dopo una sosta al Caffè del Borgo (consigliatissimo), è possibile visitare la Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, o “Chiesa di Villa”, le cui informazioni documentarie più tenaci attribuiscono il progetto a Filippo Brunelleschi in persona, anche se molto più probabilmente, fu progettata da un architetto minore, il quale indubbiamente si ispirò ad alcuni progetti di Brunelleschi, che si ricorda essere il principale artefice del Duomo di Firenze. Un’altra tesi attribuisce il disegno a Masolino da Panicale.

Esattamente prospicente alla Chiesa di Villa, vi è il Palazzo Branda Castiglioni, storica dimora della nobile famiglia a cui apparteneva il Cardinale, convertita nel 2004 in Museo civico a seguito dell’estinzione del casato. All’interno sono presenti gli affreschi di Masolino da Panicale e del suo assistente, Lorenzo di Pietro, detto “Il Vecchietta”.

Affresco raffigurante un paesaggio ungherese nel Palazzo Branda Castiglioni

Salendo ancora sul colle che ospita il borgo, incontriamo il complesso della Collegiata, che racchiude la Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo, famosa per gli affreschi di Masolino riguardanti le storie della Vergine e dei due Santi nel catino absidale, e il Battistero di San Giovanni, in cui sono presenti gli affreschi del maestro fiorentino raffiguranti i principali momenti della vita di Giovanni Battista.

Il sodalizio tra Masolino da Panicale e Branda Castiglioni

Ma cosa ci faceva a Castiglione Olona Masolino da Panicale, maestro fiorentino così acclamato dalla critica da essere addirittura citato nei manuali di storia dell’arte?

L’artista toscano fu protagonista, insieme al Cardinal Branda Castiglioni di un fruttuoso sodalizio mecenatico iniziato molto probabilmente nel Regno d’Ungheria; secondo alcune testimonianze dell’epoca infatti, i due si incontrarono per la prima volta alla corte di Pippo Spano, conte di Temesvàr, quando il Branda era messo pontificio nel Regno Magiaro, e Masolino principale artista di corte dello Spano.

Il primo prodotto di questo sodalizio è l’impianto affrescale della Cappella di Santa Caterina d’Alessandria nella Chiesa di San Clemente a Roma.

Le frazioni: Gornate Superiore e Caronno Corbellaro

Le preziose testimonianze storico-artistiche castiglionesi non si esauriscono con il borgo antico, ma proseguono nelle frazioni del comune varesotto.

Arrivati al ponte che porta al centro storico è possibile – con uno sforzo non indifferente, per i meno allenati è consigliabile addirittura trascinare la bici – salire i tornanti del cosiddetto “Piccolo Stelvio”. In fondo a questa considerevole pendenza si arriverà a uno “stop” e si può scegliere se andare prima a sinistra o a destra, vediamo insieme le due opzioni.

Sulla sinistra esploreremo la frazione castiglionese di Gornate superiore, per arrivare in Via delle Selve, in cui sarà possibile ammirare l’interno dell’antico oratorio di San Michele Arcangelo (purtroppo aperto solo la domenica mattina). Vi è conservato un primitivo strato di affreschi risalente al XI/XII secolo, in pieno stile romanico lombardo, secondo il critico d’arte Carlo Bertelli, si tratterebbe di un ciclo dedicato all’Apocalisse.

A Gornate Superiore, addentrandosi nel Parco Rile-Tenore Olona, verso Sud, immerso nella boscaglia troverete anche il seicentesco Santuario della Madonnetta.

Chiesa di San Michele Arcangelo Gornate Superiore

Dopo la salita del piccolo Stelvio, dirigendosi invece verso destra ed imboccando Via delle Madonne, una liscia strada contornata dalla boscaglia, arriverete a Caronno Corbellaro.

Questa località rurale ospita alcuni monumenti di grande interesse risalenti a prima del XII secolo. tali strutture sono elencate nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, una dettagliata rassegna riguardante tutti i luoghi di culto presenti nella diocesi di Milano all’epoca della sua stesura, divisi per santo dedicatario.

Pianoro di Caronno Corbellaro

Il principale edificio religioso presente nella frazione è la Chiesa di Santa Croce, in epoca medievale dedicata a San Fermo e Santa Giustina.

Nel punto più alto del colle, su cui si sviluppa la frazione, sono presenti due edifici: la Chiesetta Romanica di San Nazaro strutturata a capanna e di recente completamente restaurata e il Cimitero storico che presenta i resti dell’antico Oratorio di San Martino (X Secolo) e un rimaneggiamento di epoche successive (probabilmente del ‘700) della cappella funeraria della nobile famiglia Parrocchetti-Piantanida nobile famiglia di Morazzone.

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