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L’antica Basilica in metallo di Tresoldi

Le percezioni e le sensazioni che ci può trasmette un’opera d’arte non sono uguali per tutti. C’è chi di fronte a un quadro o un’architettura non prova alcun tipo d’interesse o emozione. Li ritiene noiosi, o troppo distanti dalla modernità. La fruizione della cultura (e l’avvicinamento del pubblico all’arte in generale) passa anche da questo nodo che bisognerebbe iniziare a sciogliere. Come fare?

Parco Archeologico di Siponto

Oggi vi mostriamo un esempio di arte che, intrecciandosi con il presente e il futuro, diventa moderna pur mantenendo il suo antico fascino. Il progetto intitolato “Dove l’arte ricostruisce il tempo”, include la ricostruzione della Basilica Paleocristiana di Siponto in Puglia.

Ricostruzione Basilica di Siponto

La scultura realizzata nei primi tre mesi del 2016 dall’artista Edoardo Tresoldi, ricostruisce un’antica basilica di epoca romana. La struttura originale è purtroppo andata distrutta, e fino a pochi anni fa ne rimanevano solo le fondamenta. Tresoldi ha ricreato l’intera struttura della basilica grazie all’intreccio di centinaia di fili metallici, donandoci un effetto ottico straordinario.

Chi è Edoardo Tresoldi

Ma prima di parlare della scultura, occorre dire due parole su questo giovane scultore. Edoardo nasce a Milano e si trasferisce presto a Roma dove inizia a lavorare alle scenografie cinematografiche e alle sculture. Qui capisce che riesce a esprimere meglio il proprio talento soprattutto negli spazi esterni. Inizia a realizzare installazioni per mostre o Festival in tutto il mondo: Parigi, Abu Dhabi, Barcellona e New York.

Come nasce una scultura

Il concetto alla base dei suoi lavori ruota attorno al ciclo di vita della materia. Un’opera ormai in stato di abbandono o andata perduta, torna in vita grazie all’impiego di materiali diversi, attuali, riaccendendo nella memoria quello che rimaneva del passato.

Proprio quanto fatto a Siponto con la basilica di Santa Maria Maggiore, fedelmente ricostruita sulle sue fondamenta con circa 4500 metri di rete metallica zincata. Con un’altezza di 14 metri ed un peso di circa 14 tonnellate, fa parte di un più ampio programma di riqualificazione e valorizzazione del Parco Archeologico di Siponto. Il tutto è stato fortemente voluto dal Segretario Regionale del MIBACT e dalla Soprintendenza Archeologica della regione Puglia.

L’effetto ottico si percepisce fin da subito, l’intreccio di rete metallica crea un gioco di trasparenze. L’apparente leggerezza dell’opera la fa somigliare ad un modernissimo ologramma che reinterpreta spazi prima occupati da una struttura antica.

Al di là dello stupore iniziale che cattura anche l’occhio dello spettatore meno appassionato, questa scultura è un chiaro esempio di dialogo fra antico e contemporaneo. Un ponte tra due epoche che sviluppa la concezione classica di restauro e apre nuovi scenari per la conservazione dei beni culturali.

Tresoldi ci offre la possibilità di ammirare qualcosa che oggi avremmo solo potuto immaginare. In questo modo lo spazio e la storia si legano fino a rendere sottile il confine che ci separa dal passato, e a «costruire una dimensione di spazio pubblico, che partendo dalla storia, arrivi ad essere una piazza viva».

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