Vai al contenuto

La Vespa che ha fatto muovere l’Italia e non solo

La Vespa quest’anno compie 75 anni. Parliamo di un oggetto diventato iconico, nonché simbolo di libertà per un paese distrutto dalla guerra: il mitico modello di scooter della Piaggio è stato infatti brevettato nel 1946. Il brevetto della Vespa si deve all’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, che realizzò così uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo, nonché divenuto sinonimo del design italiano. Tutt’ora fa parte della collezione permanente della Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York. Il suo design unico si deve alla scelta coraggiosa di Enrico Piaggio di affidare il progetto Vespa proprio a D’Ascanio, che odiava le motociclette perché non sopportava scavalcarle per sedercisi. L’ingegnere utilizzò le sue conoscenze di progettista aereonautico per inventare la prima moto a scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e perciò priva di tunnel centrale.

uno dei primi modelli di Vespa detta “faro basso”

Inizialmente Piaggio aveva un obiettivo ben preciso, quello di creare un veicolo economico e adatto a tutti. Con questa idea è nata la Vespa, ma con gli anni è diventata molto di più grazie alle sue continue evoluzioni, senza mai tradire il suo stile unico. Ai suoi albori era stata presentata come un “veicolo da famiglia”, per andare a lavoro o addirittura per lavorare. Infatti, spesso le Vespe venivano modificate per svolgere diversi lavori: per esempio, si aggiungevano dei ganci per trasportare le bombole del gas. La Piaggio diede la possibilità di acquisto a rate per renderla accessibile a più consumatori, fu una delle prime aziende di veicoli ad utilizzare questa politica.

Da semplice veicolo a stile di vita

pubblicità iconica degli anni ’70 della Vespa

Tutto cambiò con l’arrivo della Fiat Nuova 500, automobile che, col suo prezzo più che accessibile, rubò la fetta di mercato della Vespa. La Piaggio allora decise di puntare su un nuovo target, quello dei giovani, aggiungendo nuovi colori più vivaci e commercializzando un nuovo modello, quello della Vespa 50, uno scooter senza targa e guidabile a partire dai 14 anni. Venne pubblicizzato da un giovane Gianni Morandi con il nuovo slogan «chi “Vespa” mangia le mele», tra i giovani si era infatti diffuso il termine vespare come sinonimo di petting e la mela fa riferimento al frutto del peccato e della trasgressione.

pubblicità della Vespa 50 anni ’70

Dalla strada al red carpet

Audrey Hepburn e William Wyler in sella alla Vespa “faro basso” in una scena del film vacanze romane

Il successo della Vespa è anche merito delle sue innumerevoli apparizioni sul grande schermo. La carriera cinematografica della Vespa inizia nel 1953 con il film cult Vacanze romane di William Wyler, con  Audrey Hepburn e Gregory Peck, in cui apparizioni della Vespa rubano la scena ai due protagonisti. La mitica scena in cui Audrey si appresta a guidarla in maniera impacciata tra le vie di Roma è ormai entrata a far parte dell’immaginario collettivo. Anche Federico Fellini nel film La dolce vita con Anita Ekberg e Marcello Mastroianni sceglie la Vespa come mezzo dei paparazzi, sempre a caccia di scoop. La carriera cinematografica della Vespa continua tutt’ora, come non citare l’ultimo lungometraggio firmato Walt Disney & Pixar “Luca. Nel film, diretto da Enrico Casarosa, la Vespa è l’oggetto del desiderio dei due protagonisti, ma soprattutto rimane il simbolo italiano per eccellenza della libertà.

scena tratta dal lungometraggio Disney-Pixar Luca

Eccellenza Italiana

Eccellenza Italiana

Dante e Petrarca lo chiamavano il Bel Paese, noi vi spieghiamo perché oggi lo è ancora

Condividi

Continua a leggere