È morto all’età di 88 anni Giorgio Coraluppi, italiano che ha cambiato il mondo della tecnologia e, più in particolare delle videoconferenze: ancora oggi le sue idee innovative e i suoi brevetti sono utilizzati da colossi quali Zoom, Teams e la Nasa.
Coraluppi è stato un personaggio fondamentale per lo sviluppo di internet così come lo conosciamo oggi.
Le invenzioni la cui paternità è attribuita all’italiano sono molte, ma la più importante è probabilmente quella dell’algoritmo per la videoconferenza: scoperto proprio dal Coraluppi, negli anni ’70 permise alla Nasa di collegare migliaia di tecnici e ingegneri impegnati nella pianificazione delle missioni spaziali e dei relativi lanci.
Quello stesso algoritmo, ovviamente, è utilizzato anche da tutti i principali sistemi di videoconferenza che noi tutti conosciamo benissimo, da FaceTime a Zoom e WhattsApp.
Scomparso ieri, il 28 settembre, a Pittsburgh in Pennsylvania, dove viveva da tempo occupandosi sempre di ingegneria, matematica e informatica, il suo pane.
Coraluppi era abruzzese, nato a L’Aquila il 20 Febbraio 1934, laureato in ingegneria al Politecnico di Milano e con un passato lavorativo nella leggendaria Olivetti e in Ibm.
La sua morte lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo conoscevano: anche nei colleghi e collaboratori vari, visto che viene descritto da chiunque ci abbia lavorato come persona di un’umiltà e pacatezza ineguagliabile.
Lascia poi un altro vuoto anche nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica, che ha riverito e amato per una vita intera.