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Quasi venduto per soli 1500 euro, ma era un Caravaggio originale

L’avevano messo in vendita a una cifra ridicola, 1.500 euro. Poi, però, qualcuno ha cominciato a ipotizzare – e infine ha confermato – che quel Cristo sofferente originariamente attribuito alla cerchia di José de Ribera fosse invece l’opera di un pittore immenso, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio

Ecce Homo di Caravaggio, all’asta come un quadro qualunque

La vicenda, che ha del surreale, si svolge a Madrid. In una piccola casa d’aste della capitale spagnola, Ansorena, era in programma per oggi alle 18 la vendita di diversi lotti di preziosi, tra cui il quadro in questione. Per l’opera, attribuita ad autori minori, si era deciso un prezzo base di circa 1.500 euro, una miseria se si pensa a quanto può valere, oggi, un quadro di Caravaggio. Probabilmente centinaia di milioni di euro.

Nel catalogo, l’opera figurava al numero 229. Nella didascalia si leggeva che era stata dipinta dalla “cerchia di José de Ribera” e che le sue misure erano 111 x 86 cm. Il soggetto è un “Ecce Homo”.

La conferma degli esperti: è un quadro di Caravaggio

Ma qualcuno, osservando bene il dipinto e le sue caratteristiche, si è reso conto che quella tela nascondeva, invece, un segreto. Che la rendeva di un valore inestimabile e che quindi non poteva in nessun modo essere venduta in quell’asta, tantomeno per quella cifra.

Pare che il tam tam tra esperti e studiosi sia stato continuo: ognuno forniva la sua versione e le sue ipotesi, fino ad arrivare a un parere unanime: quel Cristo sofferente proveniva dalla mano di Caravaggio, uno dei nostri artisti più noti vissuto nella seconda metà del Cinquecento.

A confermarlo è anche Cristina Terzaghi, una delle più note conoscitrici del pittore e curatrice della mostra napoletana del 2019, subito volata a Madrid a vedere la tela. Secondo la studiosa, la figura del Ponzio Pilato denota somiglianze con il san Pietro martire della Madonna del Rosario conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Il dipinto, che si trova in Spagna da quasi quattro secoli, raffigura lo stesso soggetto di un quadro di Michelangelo Merisi arrivato a Madrid nel 1659. Dell’opera, però, si erano perse le tracce negli anni. Sembrava sparita, dispersa.

Il soggetto del Cristo flagellato era molto amato da Caravaggio: nel 1605 dipinse infatti un “Ecce homo” per il cardinale Massimo Massimi (ora conservato a Genova), mentre un altro quadro con lo stesso soggetto risulta «inventariato nel 1631 nella collezione di Juan de Lezcano, ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede».


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