«L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore».
– Albert Camus
La Sicilia è nota per essere meta turistica di molti vacanzieri durante la stagione estiva. Eppure, in autunno le temperature miti permettono di godere delle bellezze dell’isola in totale serenità, senza patire il caldo torrido e la folla che caratterizzano i mesi estivi. Una varietà di paesaggi naturali mozzafiato, siti storici, religiosi e culturali incontra il gusto di ogni turista curioso.
1. Cefalù, al mare anche in autunno
La città di Cefalù, situata ai piedi di un promontorio roccioso (detto “La Rocca” o “u castieddu”) nell’area metropolitana di Palermo, offre la possibilità di passeggiare e rilassarsi tra le sue splendide spiagge che si contraddistinguono per la sabbia finissima e l’acqua cristallina. Il paesaggio costiero è molto ampio ed è incorniciato dalla vista del pittoresco centro cittadino e del Duomo che svetta imponente sui tetti.
Cefalù è nota per essere stata un crocevia di popoli ed insediamenti di diversa provenienza, contribuendo a dare un’impronta multiculturale allo stile architettonico odierno della città. Di fatti, il Duomo di Cefalù è stato nominato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2015. All’interno del centro storico di Cefalù è facile respirare la storia: i vicoli, le strette viuzze e la pavimentazione realizzata da ciottoli provenienti dalle spiagge regalano la possibilità di immergersi in un’atmosfera medievale.

2. Il Parco dell’Etna, trekking di fronte il mare
L’Etna può essere considerato come un microambiente a sé all’interno dell’isola, per via delle sue temperature e del suo paesaggio estremamente variegato. Ma l’autunno è sicuramente la stagione più appropriata per godersi il parco, poiché la temperatura si mantiene fresca e i colori degli alberi e del manto erboso si tingono di arancio, rosso e giallo, offrendo la possibilità ai visitatori di ammirare uno splendido foliage. Il tutto godendo dell’aroma del manto umido della terra, dei funghi pronti per essere raccolti e della vista del mare a pochi chilometri di distanza. È possibile percorrere il parco in lungo e in largo, attraverso gli itinerari nei boschi, tra cui quello di Ragabo, di Piano Provenzana, di Timparossa (Etna Nord), quello di Piano del Vescovo (Etna Sud) e dell’Ilice ad est.

3. Avola, la città esagonale
Nella costa sud-orientale della Sicilia a pochi chilometri da Noto, sorge Avola. La città è celebre per essere la terra di origine del vino più famoso della Sicilia, il Nero d’Avola per l’appunto.
Tuttavia, Avola risulta una meta interessante anche per la sua pianta urbanistica progettata ad esagono. Questa particolarità non è frutto di una mera scelta stilistica e decorativa, quanto di una necessità funzionale. Infatti, nel 1693 tra il 9 e l’11 gennaio, Avola e molte zone della Sicilia Orientale furono colpite da un terribile terremoto che distrusse gran parte delle città antiche. La ricostruzione di Avola, avviata negli anni avvenire per volere del Marchese Nicolò Pignatelli d’Aragona, fu affidata a Frà Angelo Italia, celebre architetto siciliano. Egli conferì alla città l’aspetto odierno caratterizzato da strade ampie e bassi edifici per permettere alla popolazione di fuggire più facilmente nel caso di un’ulteriore calamità sismica.
Al centro dell’esagono si snoda la pizza principale della città, Piazza Umberto I divisa in quattro quadranti che danno accesso a numerosi edifici di rilevanza civile e religiosa, esempi lampanti dello stile liberty e barocco.

4. Monreale, un borgo arabo-normanno
La cittadina di Monreale offre l’opportunità di visitare uno dei capolavori più celebri dell’architettura normanna di tutto il Medioevo italiano. Non a caso, il Duomo di Monreale, o cattedrale di Santa Maria Nuova, fa parte dal 2015 del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
La nascita di questo capolavoro architettonico sembra derivare da una leggenda: si narra che Guglielmo II, re normanno di Sicilia, si fosse addormentato sotto un albero di carrubbo. In sogno gli apparve la Madonna che gli indicò il luogo dove era nascosto un tesoro (truvatura) con cui avrebbe dovuto edificare una chiesa in suo onore.
Al suo interno, la cattedrale appare come uno scrigno estremamente variopinto: le mura e il soffitto sono impreziositi da numerosi mosaici referenti al Vecchio e al Nuovo Testamento e alla vita di alcuni Santi in stile bizantino, per i quali furono chiamate molte maestranze veneziane per l’occasione. La realizzazione di queste opere costituisce la testimonianza più imponente di questo genere nel territorio italiano.

5. La Valle dei Templi, tra storia e mito
«la più bella città tra i mortali»
-Pindaro su Akragas
La Sicilia accoglie l’area archeologica più grande del mondo, ovvero la Valle dei Templi. Rientra tra le mete preferite dei turisti che visitano la Sicilia ed è il luogo più celebre della provincia agrigentina. Non è difficile comprendere la tanta fama del luogo: nella Valle si ha la sensazione di essere trasportati nell’antichità, ove tutto risuona di sovrannaturale ed eterno.
Unica testimonianza rimanente dell’esistenza dell’antica città di Akragas e dichiarata nel 1997 Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, la Valle fu fondata nel 580 a.C. da alcuni coloni di Rodi e della vicina Gela. Il parco si estende per 1300 ettari e si compone di 12 Templi in stile dorico dedicati a diverse divinità greche tra cui Demetra, Athena, Giunone e Zeus. A pochi passi dal Tempio dei Dioscuri, simbolo dell’attuale città di Agrigento, si snoda il Giardino della Kolymbethra, ove si può passeggiare in assoluta serenità tra i profumi degli alberi di arance e limoni che sorgono rigogliosi in questo luogo.
