Il Teatro alla Scala di Milano veniva inaugurato il 3 agosto del 1778, dopo essere stato costruito per decreto di Maria Teresa d’Austria: ad oggi, una delle istituzioni culturali della lirica più importanti e conosciute al mondo.
Da covo del gioco d’azzardo fino al tempio della lirica…Un tempo fu anche bisca e si andava a cavallo al suo interno, visto che le 700 seggiole in platea un tempo erano mobili e potevano essere spostate per far posto a balli e gare d’equitazione.

Al contempo, nel ridotto era presente una bisca per il gioco d’azzardo operativa da mezzogiorno alle 4 del mattino.
Per pulire il suo lampadario ci vogliono 20 giorni e non stupirà, vedendo il colosso che è anche una delle grandi attrattive dell’edificio: quello che vediamo, tuttavia, non è l’originale ma una copia realizzata dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Il “punto Callas”
Maria Callas, leggendario soprano e icona assoluta di questo mondo, individuò il “Punto Callas”: ovvero il punto preciso del palcoscenico da cui far arrivare la sua voce ovunque nel teatro.
Uno dei palcoscenici più avanzati al mondo è proprio alla Scala visto che tra il 2002 e il 2004 è stata ristrutturata su progetto di Mario Botta con l’aggiunta di un’avveniristica macchina scenica realizzata dall’ingegnere Franco Malgrande.


Il tutto garantisce una movimentazione articolata che partendo da 18 metri sotto terra porta le scene fino a 4 metri di altezza sopra il palco.
Un tempo i palchetti erano simbolo di ricchezza della famiglia dato che erano di proprietà delle ricche famiglie milanesi (e non), addobbati a piacimento di chi li utilizzava: al loro interno infatti c’era di tutto, tra sfarzo e stranezze, con le sole tendine che dovevano essere uniformi alle altre.
