Quando soffiano venti di guerra nessuno può dirsi al sicuro, nemmeno le opere d’arte.
Il triste conflitto che si sta svolgendo in Ucraina mette in pericolo tantissime, troppe vite. e, in secondo luogo, anche una moltitudine di manufatti che rappresentano preziosi patrimoni dell’umanità (che siano denominazione UNESCO o meno).
Per citare a caso uno di questi patrimoni, a noi particolarmente vicino, diciamo la ‘‘Cattura di Cristo” del Caravaggio, capolavoro assoluto del nostro barocco conservato a Odessa.
I governi solitamente hanno piani d’emergenza per mettere in salvo o quantomeno provare a proteggere le opere in caso di conflitto armato.
In Italia abbiamo visto operazioni di salvaguardia del patrimonio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il governo mise in atto un massiccio programma per proteggere dove possibile i suoi tesori: nelle immagini d’epoca possiamo infatti vedere come si procedette alla muratura e alla copertura in loco dell’Ultima Cena di Leonardo, del David di Michelangelo e del corridoio della Galleria dell’Accademia di Firenze che gli sta di fronte, oltre al Monumento di Vittorio Emanuele a Torino.
Partendo dall’utopico presupposto che si spera sempre la guerra prima o poi rimanga un ricordo lontano delle epoche buie dell’uomo, è altrettanto vero che bisogna sempre prepararsi al peggio su tutti i fronti possibili, per salvare prima di tutto le vite delle persone, e in seconda battuta anche tutto ciò che di prezioso (in termini culturali) quelle stesse vite hanno partorito.