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5 Curiosità sui Musei Vaticani

È di poco tempo la notizia di un turista che ha danneggiato due busti all’interno dei Museo Vaticani. La vicenda ci ha fatto ricordare un episodio singolare accaduto negli anni ’70. Il geologo australiano Laszlo Toth colpisce la pietà di Michelangelo con un martello urlando “Sono Gesù Cristo”.

Occorre ricordare che come nei casi appena citati, molte opere non hanno una protezione e pertanto sono soggette a danneggiamenti. Questo ci porta a pensare che bisogna avere più cura del nostro patrimonio. Nel riflettere su questo tema e su quando bisogna preservare e curare tutto ciò che che abbiamo, vi lasciamo con 5 curiosità sui Musei Vaticani che ci fanno capire quanto sia unico il nostro patrimonio.
Ma partiamo dall’inizio.

1. Chi apre ogni giorno i Musei Vaticani?

Già perché esiste una figura accuratamente scelta per questa mansione. È il clavigero, e si chiama Gianni Crea. Da circa 23 anni è lui che apre i musei vaticani. Ogni mattina all’alba si reca presso la Gendarmeria per ritirare il mazzo di chiavi che apre il primo settore e percorre circa 5 chilometri per poter aprire le porte di tutte le stanze. Le chiavi sono circa 2700 ma alcune di esse vengono custodire all’interno di un bunker nei musei. È il caso di una delle chiavi più importanti, quella che apre la Cappella Sistina. Essa è custodita all’interno di una cassaforte, e come se non bastasse, viene riposta ogni sera all’interno di una busta sigillata. Per poterla prendere inoltre è necessario compilare un registro. Essa è l’unica chiave a non avere una copia, a differenza delle altre che invece ne hanno 5.

Chiave della Cappella Sistina

2. Il Tocco tra Dio e Adamo
Rimaniamo all’interno della cappella Sistina. L’immagine più emblematica è sicuramente la creazione di Adamo, con il famoso tocco. Ma proprio questo contatto tra Dio e Adamo non è stata opera di Michelangelo o meglio non del tutto. Dopo pochi anni dal termine dell’opera, quando ormai Michelangelo era morto, una crepa provocò il distacco dell’intonaco in corrispondenza delle dita di Adamo che caddero da 27 metri di altezza. Per ovviare a questo problema fu chiesto al pittore Domenico Carnevali di ridipingere il famoso tocco così come lo conosciamo oggi.

3. Frammento lunare
Al ritorno degli astronauti dalla missione Apollo XI del 1969, presidente degli Stati Uniti Richard Nixon donò ai cittadini del vaticano una pietra lunare. Il frammento era accompagnato da una bandiera del vaticano che il Papa regaló agli astronauti prima di partire, e che loro portarono nello spazio. Oggi sia la bandiera che la pietra sono esposti in una teca all’interno dei musei vaticani. L’allora papa Paolo VI seguì l’allunaggio dalla Specola Vaticana, ovvero l’osservatorio astronomico nella residenza estiva del papa a Castel Gandolfo.

4. Museo Anima Mundi
Se state pensando ai musei vaticani come un museo “classico” vi state sbagliando. Già, perché il museo Anima Mundi vi farà ricredere. Oggi questo spazio accoglie 80.000 oggetti e opere d’arte provenienti dalle civiltà di tutto il mondo. Testimonianze asiatiche, precolombiane, dell’Islam, e africane, e persino dei popoli dell’Oceania, Australia e indigene americane. Questo spazio nasce dopo l’esposizione vaticana del 1925, organizzata da papà Pio XI al fine di connettere le diverse culture e farle conoscere tra di loro. L’esposizione che sarebbe dovuta essere temporanea divenne un museo permanente.

6. La galleria delle mappe
È sicuramente una delle gallerie più belle da visitare lunga circa 120 metri. L’oggetto di questa galleria sono appunto 40 mappe che raffigurano le regioni italiane con le principali città affrescate da diversi artisti. Percorrere la galleria significa percorrere l’Italia ma la particolarità è l’orientamento geografico che alcune assumono. Osservando attentamente ci si accorge che alcune regioni sono state affrescate capovolte, questo perché nel ‘500 non si aveva l’abitudine di rappresentare il nord nella parte alta.

Galleria delle mappe

Cerchiamo di non abituarci alla bellezza che ci circonda ma di esaltarla e preservarla ogni giorno, e magari in futuro eviteremo spiacevoli danneggiamenti.

Lucia Pacciolla

Lucia Pacciolla

Sangue siciliano, piedi pugliesi e cuore terrestre: i viaggi, il vintage e la storia sono ciò che lo fanno battere un po’ più veloce. Trovo la bellezza nell’eterogeneità delle culture e la curiosità di cercarle non mi manca mai.

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