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La Via Francigena in Piemonte

La Via Francigena da Pont-Saint-Martin a Vercelli

La Via Francigena, come molti sapranno, è un percorso di pellegrinaggio che si sviluppa dalla città inglese di Canterbury fino a Roma, lungo quello che gli escursionisti chiamano “Itinerario di Sigerico”.

Ci sono altri itinerari concernenti la Via Francigena, ma per questo rimando al sito dedicato.

In questo articolo si parlerà di un particolare tratto del pellegrinaggio, ovvero le tappe piemontesi, tra vigneti e risaie, colli impervi, paesaggi mozzafiato, e qualche criticità; scopriremo come si affronta un viaggio del genere in solitudine e come ci si comporta per scegliere gli alloggi e dove mangiare senza spendere molto, circa 130 euro per 4 giorni e 4 notti.

Ma prima qualche consiglio utile.

Come si prepara lo zaino?

Le tappe sono 4 in totale, si parla di 100 kilometri circa.

Inutile dire che c’è la possibilità di camminare circa 30 kilometri al giorno, non è facile, e ciò dipende da molti fattori: la forma fisica dell’escursionista in primis. Anche il clima e il peso dello zaino giocano un ruolo fondamentale per questo tipo di esperienza

lo zaino consigliato per un’escursione del genere, si aggira intorno ai 40 litri di capienza, si attraversano molti paesi durante questo itinerario, il pellegrino quindi, non si ritroverà mai completamente isolato, rendendo una capienza maggiore poco utile.

Una cosa è però da segnalare: l’ultima tappa è molto lunga e “isolata”, 28 km in totale, vedremo tra poco come ci si comporta in una situazione del genere

Il consiglio principale è quello di non appesantire troppo lo zaino, portare una quantità di vestiti consona al trekking: due magliette in tessuto sintetico, una maglietta termica in caso di stagione fredda, una felpa usabile anche per uscire la sera, pantaloni da escursionismo, consiglio quelli zippabili sopra il ginocchio, biancheria intima, e un pigiama; il sacco a pelo non è necessario poiché negli ostelli vi è la fornitura di lenzuola e coperte.

Altra raccomandazione fondamentale è quella di collocare il contenuto dello zaino in modo confortevole: le cose più pesanti vicino alla schiena, le cose più leggere verso l’esterno.

Ma ora diamo un’occhiata alle tappe!

Tappa 1: Da Pont Saint Martin a Ivrea

Il treno per Pont Saint Martin parte da Chivasso (TO), una volta giunti a Pont Saint Martin.

Le tracce sono disponibili sul sito ufficiale o direttamente dall’app della Via Francigena, anche se da qui in poi il percorso sarà molto ben segnalato

Questa tappa una delle più dure dal punto di vista altimetrico, si passa per gli splendidi vigneti presenti tra Valle d’Aosta e Piemonte. Per questa tappa sono richieste conoscenze tecniche specifiche dal punto di vista escursionistico, nel senso che sono presenti alcuni passaggi sentieristici piuttosto ostici, ma nulla di pericoloso o impossibile anche per i meno esperti.

L’alloggio a Ivrea consigliato è l’ostello Canoa Club, con camerate spaziose e confortevoli alla modica cifra di 15 euro a notte, è presente anche un cucinino.

L’arrivo, considerando una partenza di buon mattino, è previsto per le 14.00 circa, è quindi possibile riposarsi e fare un ultimo sforzo alla volta della visita della città di Ivrea, magari godendosi una passeggiata serale lungo la Dora Baltea, il fiume che attraversa la città.

La lunghezza totale dell’escursione è di circa 24,20 kilometri, con un dislivello complessivo di circa 390 metri.

Tappa 2: da Ivrea a Viverone/Cavaglià

Non è raro incontrare alcuni imprevisti durante la percorrenza, il mio consiglio è quindi quello di pianificare sempre prima di partire.

La seconda tappa prevedrebbe “da manuale” l’arrivo a Viverone, paese che si trova sull’omonimo lago, ma a causa di alcuni problemi riscontrati con gli ostelli, che non sempre sono aperti, è possibile fermarsi 5 kilometri più avanti nel paesino di Cavaglià.

Va da sé che avendo allungato questa tappa, la prossima sarà più corta.

A Cavaglià si consiglia l’Ostello Comunale, una volta giunti in paese quindi, è possibile recuperare le chiavi alla biblioteca, situata in prossimità del Comune.

Non si paga, e questo è molto comune negli ostelli della Via Francigena ma è gradita un’offerta liera da lasciare nella cassetta presente in ostello

Tappa 3: da Cavaglià a Santhià

Si tratta della tappa meno faticosa di tutto l’itinerario, e misura una lunghezza di appena 12 km circa, è consigliatile partire di pomeriggio, in modo da riposare bene la mattina, il tempo stimato di percorrenza è di circa 2:30h.

A Cavaglià si consiglia l’alloggio all’ostello Amici della Via Francigena di Santhià, in cui verrete accolti da Mario, il gentilissimo oste che vi spiegherà alcune variazioni di percorso per la tappa successiva, in cui alcuni proprietari terrieri hanno sbarrato alcuni fondi al passaggio dei pellegrini.

Niente paura, in questo ostello, anch’esso gratuito a offerta libera, vengono fornite dettagliate mappe e tracce GPS per aggirare anche questo piccolo problema.

Tappa 4: da Santhià a Vercelli

L’utlima tappa è la più lunga di tutto l’itinerario, e si snoda in quella che è la campagna vercellese, tipicamente pianeggiante e incontaminata.

L’unico paese che si incontra lungo questa tappa è San Germano Vercellese, si consiglia infatti di fare buone scorte d’acqua all’inizio della percorrenza

Per la percorrenza di questa tappa, è consigliabile partire con abbondante acqua, l’unico centro abitato che si incontra lungo questa tappa, è il paesino di San Germano Vercellese.

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